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IMPERFECTIONS

28/04/2018

la musica di Antonello Fiamma

Ok, Antonello
in tempi non sospetti ho messo un like (che avrei voluto grande come una casa) a un tuo video pubblicato su facciabuco che mi ha realmente entusiasmato sia per le immagini (che bella Matera e che bello il suo circondario!) che per la tua musica che le raccontava così bene, con tanta sincronia da far dubitare se fosse nato prima il video o la musica (è nato prima l'uovo o la gallina? il nastro o la bobina?).
Poi mi arriva il tuo cd IMPERFECTIONS e ho voluto ascoltarlo DOPO aver risentito il tuo THE ROUND PATH. Lo supponevo, la memoria non mi ingannava: sei maturato musicalmente (e spero per te anche in altri ambiti!). Le influenze (Tommy Emmanuel…) sono ancora lì, cadi forse ancora in certe innocenti ingenuità (bello essere giovani, vero?), ma anche un sasso capirebbe che solo il fatto di intitolare il tuo cd IMPERFECTIONS indica una presa di coscienza al di là dell'istinto e del gioco tutto all'attacco del tuo primo album. Stavolta ecco note più "pensate", passaggi più originali. Tecnica notevole, sempre. Mi è piaciuto molto "Mirrors" il brano in duo con Maneli Jamal. Vi avevo sentito suonarlo in concerto l'altro autunno e mi era rimasto nell'orecchio e nel cuore: risentirlo è stato un vero piacere.
Certi brani richiedono più attenzione di altri per essere apprezzati al meglio, e se l'ascolto è sempre gradevole, il ri-ascolto consente di cogliere delle belle sfumature, dei passaggi quasi nascosti tra nota e nota che impreziosiscono il brano. Sicuramente la fa ancora da padrona la tua vena percussiva, e talora ti lasci trascinare in giungle ritmiche dalle quali a volte è difficile uscire (vero?). E allora le note ti scappano come cavalli selvaggi nelle praterie e valli a fermare! Poi improvvisamente la luna illumina una gravina dove a mezzacosta si abbarbica una rovina di monastero tra arbusti selvatici dove scivola una volpe in caccia… ok, mi sono lasciato portare via dalle immagini che mi ha evocato la tua musica, e come sempre vado fuori quadro. Ma insomma il succo è: bel lavoro Antò. Hai ancora molti margini di miglioramento, per ora altro non posso dirti che questo: continua a esplorare la musica che hai dentro e intorno a te, e restituiscila a tutti noi arricchita e trasformata dal tuo entusiasmo, dalla tua generosità, dalla tua giovinezza, dal piacere del gioco, dalla tua tecnica. E vai senza paura!

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